Nato nel 1956 a Partinico (PA), sin da giovane è impegnato come Operatore Sociale nelle ACLI locali e animatore di varie iniziative di promozione sociale ed umana.
Nel 1975 consegue la Maturità Professionale di Agrotecnico e si impegna nell’azienda agricola di famiglia.L’attrazione per il sociale lo induce a conseguire nel 1981 il diploma di Infermiere Professionale, e nel 2007, presso l’Università degli Studi di Palermo, consegue la Laurea in Infermieristica.
Nel triennio trascorso in corsia, il contatto umano e costante con la sofferenza affinano la sensibilità verso “l’Uomo” in condizioni di disagio e di svantaggio e, da dirigente delle ACLI, con spirito di creazione di impresa sociale, promuove la nascita di diverse cooperative giovanili.
E’ in tale contesto che promuove la costituzione della prima cooperativa di solidarietà sociale del comprensorio: la”Insieme”,con la quale collabora assiduamente nella promozione di attività ed iniziative a favore delle fasce sociali più deboli.
Tra le iniziative più significative va menzionata la collaborazione alla realizzazione della “Sagra del Borgo” nella Borgata Parrini- Partinico dal 2 al 5 maggio 1991.
Nel 1992 promuove la creazione di uno sportello per il cittadino in seno al presidio Ospedaliero di Partinico denominato UGOT (Unità Geriatrica Operativa Territoriale), la prima rete di protezione sociale e sportello dedicato ad anziani e disabili per l’acceso ai servizi sanitari ospedalieri e territoriali.
Nell’anno 1986 è chiamato a coordinare il servizio infermieristico presso la Casa di Riposo Comunale Can. Cataldo di Partinico.
Nell’anno 1996 è promotore e socio fondatore della NoE (acronimo di NoEmarginazione) ai sensi della L.381/91, cooperativa sociale di tipo B finalizzata all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, con l’obiettivo primario di creare, in un territorio povero di risorse reali, occasioni di integrazioni sociali e lavorative. Della stessa ne riveste l’incarico di legale rappresentante fino al 2007.
Nel 1996 promuove a Partinico (Pa) la costituzione del C.S.S.(Centro Servizi Sociali), la prima rete territoriale di enti no-profit del territorio e, dal 22 al 29 dicembre, si realizza la “ Settimana della Solidarietà” con lo scopo si sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi del disagio e dello svantaggio.
Il 20 Maggio 1998, presso la Borgata Parrini (una frazione del comune di Partinico – PA) con la cooperativa NoE presenta il progetto” NoE/SIA” (Sviluppo, Integrazione, Artigianato), il primo concreto progetto di integrazione sociale e lavorativa a favore delle persone fragili.
Nell’anno 1999, sottoscrive con l’Amministrazione Comunale di Partinico (PA) un atto di affidamento alla cooperativa NoE di un immobile proveniente da confisca alla mafia in comodato d’uso gratuito. Il bene ubicato in Borgata Parrini, consiste in ettari 5.44 di terreno incolto comprensivi di fabbricati rurali (ruderi), consegnato in pessime condizioni di degrado ed abbandono. I complessi lavori di bonifica e di ristrutturazione vengono realizzate fisicamente ed economicamente dai soci della cooperativa. Pur operando in un difficilissimo contesto, innumerevoli sono state le iniziative poste in essere nell’immobile al fine di valorizzarne l’uso ed aprirlo alla pubblica fruizione con particolare attenzione rivolta ai minori, alle scuole ed ai soggetti esclusi ed emarginati.
In tale contesto la NoE ha attivato diversi progetti di inserimento sociale e lavorativo che riguardano tutte le fasce di disagio con un complessivo coinvolgimento della società civile nelle varie attività ordinarie ed occasionali. Tre sono state le linee direttrici principale entro cui la cooperativa si è mossa: sociale, agricola e sportiva. Queste aree sono state affidate a soci esperti nel settore.
In un contesto territoriale molto difficile, riuscendo a superare resistenze e diffidenza, per la prima volta avveniva l’inserimento lavorativo e di integrazione sociale nel medesimo progetto di inclusione utilizzando pratiche di coltivazione ortive che coinvolgeva Persone provenienti dall’area penale, psichiatrica e dal Sert.
Per la prima volta il sociale e l’agricoltura andavano in parallelo.
L’idea progettuale e le motivazioni che avevano spinto a sperimentare questa nuova formula di welfare, hanno dato ben presto ragione con i fatti. Grazie all’ insieme di professionalità presente nella cooperativa, i prodotti ortivi realizzati sono stati veicolati nel libero mercato varcando anche i confini nazionali e raggiungendo le piazze di Germania, Olanda, ecc. Per potere oltrepassare la stagionalità della produzione e per assicurare continuità lavorativa, viene rispolverata un’antica ricetta siciliana, LA CAPONATA, affidando la fase di trasformazione ad un’azienda del territorio specializzata nella trasformazione, alla quale sono state fornite le materie prime. Grazie alla rete solidale, al sostegno dell’Associazione Libera, per iniziativa delle ACLI Nazionali nel progetto 100 piazze, oltre 10.000 barattoli hanno raggiunto nell’anno 2006 le principali piazze italiane.
Nell’invio dei prodotti si è avuta l’accortezza di aggiungere una etichetta che sottolineava l’esclusività del contenuto: ATTENZIONE! prodotto ad alto contenuto etico: Coltivato con metodo biologico, con l’inserimento di persone svantaggiate e coltivato in terreno confiscato alla mafia.
Oltre alla genuinità dei prodotti, queste poche righe hanno destato molta curiosità: le oltre 4000 presenze di visitatori (nel 2006) fra scuole e cittadini provenienti dall’Italia e dall’estero hanno ripagato in parte dall’amarezza di essere stati lasciati soli dalle varie amministrazioni locali ed istituzioni centrali.
Per alzare gi standard di qualità in seno alla cooperativa nell’anno 2005, Paolo Rappa diviene socio fondatore dell’ASD NoE Equitazione.
I successi ottenuti dalla ASD ai vari livelli dai giovani avviati a questa disciplina sono documentati da alcuni articoli acclusi nella rassegna stampa.
La realizzazione di questo nucleo sociale ha visto sempre protagonista l’Uomo.
Le attività ed le iniziative svolte non sono state relegati all’interno dei confini territoriali, ma hanno avuto rilevanza nazionale, ed in alcuni casi hanno valicato i confini italiani. Sarebbe lunga l’esposizione di tutto il percorso, per dovere di informazione si segnalano due significativi riconoscimenti:
Domenica 6 Maggio 2007 è iniziata la messa a dimora delle piante (con il coinvolgimento delle scuole del territorio), la cerimonia d’inaugurazione del giardino avviene Mercoledì 9 maggio. A testimoniare l’alto valore simbolico dell’iniziativa è giunto un messaggio del Capo dello Stato “Gentile Presidente, il capo dello Stato esprime il proprio vivo apprezzamento per l’iniziativa dei “100 alberi per la memoria” da piantare in terreno confiscato alla mafia. L’evento assume una significativa valenza in quanto viene realizzato in un luogo sottratto alle organizzazioni criminali e restituito alla collettività. Nel rendere onore alla memoria di quanti hanno sacrificato la vita per affermare la legalità, viene testimoniato l’impegno civile contro ogni forma di sopruso e di intimidazione”.
È con questi sentimenti che il Presidente Napolitano ha inviato agli organizzatori e ai partecipanti alla cerimonia un cordiale saluto.
Il 4 Ottobre 2007, a 10 anni dalla costituzione della cooperativa NoE, Paolo Rappa ha chiuso questa straordinaria e gratificante esperienza rassegnando le proprie dimissioni e trasferendosi a Roma per contingenti situazioni familiari.
Il ruolo e l’impegno nel territorio romano
Pur continuando ad esercitare la professione di Infermiere, dal 2014 al 2015 viene chiamato a rivestire la carica di Presidente e legale rappresentante della cooperativa Agricola di utilità sociale ” Spazi Immensi” ONLUS; dopo le dimissioni, a continuazione dell’impegno, viene chiamato a subentrare il figlio Giuseppe Antonio. Dal 2016 Paolo Rappa continua l’impegno come referente per l’area agricola nella medesima cooperativa.
In tale veste individua una fattoria nel cuore di Roma gestito dall’associazione culturale “Passeggiata del Gelsomino” che gestisce un’ampia superficie di agro romano, con la quale viene stipulato un protocollo d’intesa con lo scopo di valorizzare la superficie agricola mediante l’attivazione di percorsi di inclusione sociale e lavorativa. I primi laboratori ad essere stati strutturati sono quelli di biofilia e di terapia orticola a favore delle persone ospiti di una struttura residenziale affetti da disagio psichico.
Nel 2015, la legge 141 sull’agricoltura sociale dà una certificazione al percorso intrapreso.
Il 21 settembre 2015 al Convegno su Agricoltura sociale e microcredito tenutosi a Expo Milano, gli atti del convegno sono corredati da un contributo elaborato da Paolo Rappa.Consapevole da sempre che per crescere è necessaria una formazione costante e qualificata, nell’A.A. 2015 si iscrive al 1°Master Universitario in Agricoltura Sociale presso l’Università degli Studi di Tor Vergata – Roma.L
e attività svolte nell’ambito dell’agricoltura sociale vengono condensate in un video dal titolo:”Sporchiamoci le mani” che viene presentato nell’anno 2015 alla quarta edizione del Festival “ Les Solidarités “che si svolge a Namur, in Belgio.
Recepite le grosse opportunità offerte dalla pubblicazione delle Linee guida delle sugli IAA (Interventi Assistiti con gli Animali), partecipa assiduamente, fin dalla divulgazione, alle varie tappe formative previste.Numerose e significative sono state le iniziative poste in essere, ed un proficuo lavoro è stato fatto per la creazione di una reale rete di protezione sociale a favore delle persone fragili e portato avanti congiuntamente da padre-figlio, creando una staffetta generazionale.
Nell’Anno Accademico 2016/2017 è stato docente nel Corso di Laurea in Infermieristica presso la Facoltà di Medicina e Psicologia Università La Sapienza per la disciplina dal titolo “L’AGRICOLTURA CHE CURA”.Quanto realizzato è stato ufficialmente riconosciuto dal Forum Terzo Settore Lazio assegnando nell’ anno 2018 a Paolo Rappa e Giuseppe Antonio Rappa il Premio “ Formica d’Oro” – XI Edizione, per l’impegno nell’ambito della cooperazione sociale con la seguente motivazione: ” Per il loro essere Innovatori sociali, riscoprendo la terra e creando spazi non “istituzionalizzati” per le persone più fragili.”
Per essere coerenti a questo riconoscimento di essere Innovatori sociali, entrambi agli inizi dell’anno 2019 hanno lasciato l’impegno nella cooperativa sociale per sperimentare nuovi percorsi per apportare un significativo contributo per la crescita sociale del territorio. Nel mese di maggio 2019 recependo i dettami della nuova normativa sul terzo settore sono stati promotori della costituzione di Cisiamo-e-Facciamo APS.
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